Fin dalla sua nascita, il metodo Tomatis ha “strizzato l’occhio” ad altre terapie non convenzionali. Essendo nato in Francia, si è sviluppato in un terreno fertile, dove erano già presenti grandi naturopati.
Ma, a parte ciò, molti terapisti hanno sperimentato che alternare il metodo Tomatis con altre terapie “psicocorporee” ha prodotto risultati davvero interessanti. Pensiamo alla psicomotricità ed alla logopedia per i bambini, oppure allo shiatsu ed alla bioenergetica per gli adulti, tanto per limitarci a pochi esempi. Tra l’altro lo stesso prof. Tomatis riteneva di aver scoperto l’ anello mancante” alle terapie psico-corporee, che non possono lavorare sulle tensioni dell’orecchio, più precisamente sul tono dei muscoli del martello e della staffa dell’orecchio medio. Esse, a giudizio di Tomatis, sono dovute anche a fattori psicologici.
Oltre a questi elementi, bisogna tenere presente che molti bambini soffrono di catarro tubarico, muco nell’orecchio se non addirittura di otiti a ripetizione. In questo caso i terapisti Tomatis consigliano un intervento molto simile a quello proposto dal naturopata. Occorre migliorare la dieta, riducendo gli zuccheri e riducendo i cibi che provocano muco, tra i quali spesso i latticini ed il pomodoro, gli agrumi ed altro.
Fin qui ho ricordato ciò che è stato applicato per molti anni. Ma credo che si possa fare molto di più.
Anzitutto oggi la diagnosi ed il trattamento delle intolleranze alimentari sono diventate più precise, purché ci si affidi a professionisti seri. Tali problematiche possono esacerbare il muco nell’orecchio, portando ai disturbi appena ricordati, i quali diminuiscono l’efficacia del trattamento Tomatis, perché spesso attenuano l’udito del bambino. Ma vi è molto altro, che pochi in Italia conoscono.
Da molti anni sappiamo che i bambini con deficit d’attenzione, (e spesso disturbo di iperattività) migliorano se riescono a seguire una dieta più sana, in particolare riducendo gli zuccheri ed aumentando le vitamine. Lo zucchero causa infatti fluttuazioni eccessive della glicemia, che, in soggetti predisposti, genera irrequietezza. Anche il calo di essa conseguente al picco causa nervosismo e mancanza di attenzione.
Nella mia esperienza di ormai quasi sette anni, i bambini al mattino consumano troppi zuccheri e farinacei e poche proteine e verdure.
Quello che è meno noto è che la dieta può migliorare la situazione anche in caso di DSA, dislessia ed altro, se si interviene in tempo.
Vorrei ricordare gli studi della dottoressa Natasha Campbell Mc-Bride, famosa pediatra di Cambridge, direttrice di una clinica specializzata nel trattamento dei disturbi citati, e di altri molto gravi, come l’autismo. Ella afferma che non ha mai visto un paziente dei disturbi citati (apprendimento, comportamento, autismo, DSA) che non soffrisse di un disturbo gastro-intestinale serio. In particolare ha rilevato che:
- la digestione, per vari motivi, è incompleta;
- l’intestino non funziona correttamente (eccesso di permeabilità) lasciando entrare in circolo sostanze tossiche;
- queste sostanze attivano il sistema immunitario, causando eventualmente “allergia cerebrale”;
- ciò causa vari disturbi dell’attenzione, apprendimento e comportamento.
In Italia si sono occupati del problema in modi diversi i medici Piero Mozzi, Paolo Giordo, Massimo Montinari, Franco Verzella e altri.
Raccomando la lettura del volume della dr.ssa Natasha Campbell Mc Bride: GAPS la sindrome psico-intestinale”, Holocleanse, edizione italiana.
Un altro problema è la presenza di metalli tossici da contaminazione ambientale e alimentare (piombo, cadmio, mercurio, alluminio, arsenico, berillio) molto più comune di quanto non si creda.
Altra questione molto importante è quella delle vitamine e minerali. La nostra dieta è troppo ricca di farine raffinate, anche in coloro che mangiano una quantità adeguata di frutta e verdura. Ciò causa una carenza di vitamine del gruppo B, essenziali per il funzionamento del sistema nervoso. Anche la vit. E ed i famosi acidi grassi “Omega 3” sono essenziali. Nella mia esperienza si hanno miglioramenti anche nei disturbi psicosomatici e dell’umore negli adulti.
Nel caso della dislessia, DSA e disturbi del comportamento i bambini hanno spesso subito una carenza vitaminica per lunghi periodi, oppure il loro organismo ne ha un fabbisogno maggiore per funzionare in modo ottimale. Parlo a livello del sistema nervoso, non necessariamente a livello di salute generale, che può essere ottima. Ho seguito alcuni bambini adottati da paesi in via di sviluppo: essi presentano quasi sempre disturbi gastrointestinali, alterazioni percettive (ipoacusia, strabismo, ecc) e DSA.
Secondo il prof. Abram Hoffer, psichiatra di fama internazionale, collaboratore dello scienziato Linus Pauling (premio Nobel per la chimica e per la pace) è essenziale utilizzare dosi elevate di vitamine nei disturbi dell’apprendimento e del comportamento. Egli ha operato in Canada fino a pochi anni fa, ed è stato uno dei pochi medici che ha guarito o migliorato la schizofrenia con alte dosi di vitamine.
Tutto ciò è spiegato nel libro: “Curare i disturbi d’attenzione e di comportamento nei bambini”, dr. A. Hoffer, Macro Edizioni.
Applicare le terapie indicate in questi libri senza alcuni esami clinici specifici espone comunque a rischi.
Non essendo lo scrivente medico, ha deciso di rivolgersi ad uno dei migliori laboratori specializzati nell’analisi del tratto gastro-intestinale. Esso ha sede a Bergamo, non è aperto al pubblico ma lavora con il tramite di terapisti. La sua attività è visibile al sito: www.functionalpoint.it
Le analisi che consiglio spesso sono:
- Mineralogramma o analisi minerale tissutale
- Funzionalità intestinale
- Analisi della flora intestinale, equilibrio flora benefica e flora patogena
- Esame parassitologico
- Analisi del livello generale di infiammazione, metodica del dr. A. Speciani, www.eurosalus.com , e delle intolleranze alimentari (presso farmacia specializzata)
Nella mia esperienza, più il problema è serio, più questi parametri sono alterati.
Anche in caso di apparente normalità, una integrazione di vitamine, con particolare riguardo alla vit. B6, B3, C a dosi più elevate di quelle utilizzate normalmente è spesso utile. Anche lo zinco, il rame, il ferro, il magnesio ed il manganese sono sovente carenti. Si sconsiglia tuttavia una integrazione minerale di propria iniziativa per lunghi periodi. L’uso eccessivo di un minerale o di una vitamina può causare la carenza di altre sostanze.