Il secondo strumento terapeutico essenziale nel metodo Tomatis è la FILTRAZIONE della musica e della voce, per esempio della voce della madre del bambino.

La filtrazione nel metodo Tomatis  si realizza bloccando, cioè eliminando una parte delle frequenze musicali durante l’ascolto di un brano.

La musica udita cambia molto, e per filtrazioni alte, diviene una specie di sibilo ritmico.

Ma qual è l’utilità di questa filtrazione?  Tomatis per molto tempo ha cercato di comprendere esattamente come ascoltiamo esattamente prima di nascere.

Le sue ricerche sono durate anni ed hanno portato alla realizzazione, tra l’altro, di modelli sperimentali della cavità uterina.

Ebbene, contrariamente alle teorie che hanno dominato a lungo, lo studioso scoprì che il feto è in una certa misura protetto dai rumori troppo forti, di tonalità grave, provenienti dal corpo della madre.

Invece, i suoni a frequenza abbastanza alta (sopra i 1000 Hz) non solo sono percepiti meglio, ma in qualche modo nutrono, cioè favoriscono lo sviluppo corretto del tessuto nervoso.

Da qui l’idea, per i bambini che hanno avuto difficoltà di vario genere prima o dopo il parto, ad esempio i prematuri, di aiutare il loro sistema nervoso mediante i suoni filtrati.

Ma come è possibile ciò durante la cura? Dopo una fase preparatoria, dove il bambino ascolta musica con la bascula, si introduce una filtrazione dei suoni progressiva.

In pratica, i filtri nel nostro apparecchio si regolano da 1000 a 8000 hz, con salti di 500 o 1000 hz, e vengono utilizzati nel 90% dei casi i filtri passa alto. Ovvero, vengono uditi i suoni di frequenza SUPERIORE ai 1000, 2000…8000 Hz

La fase di progressiva filtrazione è detta “ritorno sonoro musicale” perché riporta il bambino, per così dire all’ascolto prenatale. Successivamente, si rimane per diversi giorni di terapia sui suoni ad alta filtrazione, specialmente nel caso di bambini con difficoltà particolari.

L’effetto della filtrazione è sia psicologico che neuropsicologico.

E’ psicologico, perché può migliorare la comunicazione con la madre (lavorando con i bambini) perché rende possibile in certo modo di rivivere la fase del parto, ed è neuropsicologico perché migliora il funzionamento del sistema nervoso centrale.  Osserviamo spesso anche un miglioramento di alcuni disturbi dell’orecchio.

La filtrazione è il secondo elemento caratterizzante la terapia Tomatis. Abbiamo già parlato in altro articolo del primo elemento, detto BASCULA.

C’è poi un terzo elemento a completare la programmazione della cura, che è sempre personalizzata: l’ EQUILIBRIO.

Con equilibrio intendiamo la differenza di intensità di suono inviata all’orecchio destro rispetto al sinistro. All’inizio della cura inviamo lo STESSO VOLUME alle due orecchie. Tranne alcune eccezioni, nella maggioranza dei casi, col passare delle ore TOGLIEREMO progressivamente intensità all’orecchio sinistro, fino a lasciare appena il 10% di volume rispetto al destro.  Rimane però tutta l’intensità del suono inviata con un dispositivo vibrante  sopra la testa, situato sotto l’archetto della cuffia.

Ma perché togliamo volume a sinistra?

Per “costringere” il sistema nervoso a “spostare l’attenzione” all’orecchio destro!

Vedremo meglio in seguito che molti dei  problemi dei bambini (come la dislessia, le insicurezze) si accompagnano quasi sempre ad un maggior utilizzo dell’orecchio sinistro. Ciò è una difesa inconscia da emozioni troppo forti, secondo gli studi di Tomatis. Ma da questa difesa, necessaria per “prendere le distanze”, ad esempio da un padre invadente (ciò che arriva da destra è sentito più distante) il bambino resta in un certo senso prigioniero, perché in questo modo l’ascolto del mondo diviene più lento e faticoso, anche quando sarebbe necessaria la massima attenzione ed efficienza. La terapia spesso migliora questo aspetto, riportando con gradualità l’equilibrio a destra.

Cerchiamo ora di rispondere all’altra domanda: come ci accorgiamo, con i tests di ascolto di Tomatis, che una persona è “introversa” o sulle difensive, o ancora “nelle nuvole”?

In questi casi, al test d’ascolto, la persona percepisce molto meglio i suoni inviati per vibrazione rispetto alla normale percezione attraverso la cuffia.

Chiamiamo l’invio dei suoni in cuffia VIA AEREA, e i suoni inviati col dispositivo vibratore VIA OSSEA.

Il soggetto percepisce meglio per via ossea perché il sistema meccanico del timpano è troppo rilassato, come la pelle di un tamburo allentata, che trasmette male il suono.

Per Tomatis, questo non riflette necessariamente un problema organico dell’orecchio, piuttosto è in relazione col funzionamento del sistema nervoso, che, attraverso delle piccole fibre muscolari, regola la tensione del timpano attraverso la catena degli ossicini: staffa, incudine, martello.

Abbiamo così introdotto l’argomento del test d’ascolto o BILANCIO AUDIO-PSICO-FONOLOGICO.

Questo è il nostro strumento fondamentale di valutazione, che ci permette di conoscere un gran numero di informazioni, non ottenibili con i tradizionali test dell’udito.

Nell’esame medico il soggetto viene posto in una cabina chiusa. Per Tomatis la misura al chiuso, sebbene possa migliorare la precisione della misura, falsa il rapporto col mondo esterno. Noi preferiamo avere la persona davanti, durante la misura. Il leggero rumore di fondo ci permetterà anzi di vedere se la persona è in grado di mantenere l’attenzione sui suoni che inviamo. E’ovvio che dovremo usare, per i test,  una stanza silenziosa.

 

Vediamo come funziona in pratica. Esaminiamo prima l’orecchio sinistro, poi il destro.

Inviamo  una serie di suoni puri (cioè di una sola frequenza) intermittenti.

Regoliamo inizialmente il nostro audiometro sul suono più acuto (8000 Hz) ad una intensità che sicuramente il soggetto NON PUO’ SENTIRE. Dopo due o tre stimoli sonori aumentiamo l’intensità.

Il soggetto deve alzare la mano DAL LATO da cui sente arrivare il suono.

Noi scriveremo su un diagramma, l’intensità minima alla quale, per ogni suono, il soggetto alza la mano, in modo da costruire una curva per le due orecchie.

Ripetiamo tutta quanta la procedura per le due orecchie inviando il suono col vibratore, per via ossea. Otteniamo così quattro curve.

Per completare i tests d’ascolto occorrono altre due prove.

Nella prima, inviamo i suoni al centro della fronte col vibratore, e chiediamo, per cinque diverse frequenze del suono, DA QUALE LATO il soggetto sente arrivare il suono.

Nella seconda, inviamo COPPIE DI SUONI, questa volta a volume ben udibile. Il soggetto ci dirà se il secondo suono di ogni coppia è PIU’ ACUTO O PIU’ GRAVE del precedente.

Le sorprese non mancheranno! Molte persone sentono arrivare diversi suoni dalla direzione sbagliata. Ma soprattutto, circa due o tre persone su dieci (ancor più se bambini) sbagliano nella valutazione della tonalità, e sentono PIU’ACUTO un suono più grave del precedente. Si tratta di problemi neurologici, e non del funzionamento dell’orecchio.

Secondo Tomatis, che ha inventato quest’ultimo test, detto della SELETTIVITA’, indicano una confusione od una difesa dal mondo (come vedere il mondo attraverso una tenda). E’un po’ come se dicessi: “vedo la realtà un po’ confusa, così mi preoccupa meno!”

 

Ci vuole un certo tempo e pazienza per togliere questi errori, ma ci si riesce, se non sono troppi. Questo risultato, che chiamiamo “apertura della selettività” può portare ad un nuovo rapporto della persona  con il mondo!

La filtrazione nel metodo Tomatis

Un pensiero su “La filtrazione nel metodo Tomatis

  • 6 Luglio 2024 alle 10:12
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    Buongiorno dott. Tacchini, potrebbe approfonfire la prova di ascolto per valutare la lateralità ?
    Grazie e complimenti per gli articoli.

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